La Versione di Barney - La Recensione

Complice un libro che infanga la sua reputazione, Barney Panofsky (Paul Giamatti), arrivato all’età di oltre sessant’anni, ripercorre i momenti più importanti della sua fantastica vita, soffermandosi in particolare sui suoi “tre” amori, diventati poi matrimoni e un’accusa di omicidio che lo vede colpevole della morte del suo migliore amico Boogie.

Tratto dal romanzo di Mordecai Richler, al quale il film è anche dedicato, il regista americano Richard J. Lewis è riuscito dopo moltissimi anni nel difficile compito di portare sul grande schermo “La Versione di Barney”. Un libro di enorme successo, e a detta di chi lo ha letto, difficilissimo da trasporre in pellicola. Il risultato finale non è forse quello sperato ma, complice un cast di attori eccellenti, due terzi di film non sono niente male.

A cominciare da un ottima prima parte immediatamente coinvolgente, che raggiunge il massimo quando cerca di mettere a confronto le differenze sociali tra la famiglia borghese di Mr. P (la seconda moglie di Barney) e quella di ceto medio composta dal protagonista e suo padre, un fantastico Dustin Hoffmann. Lì il film raggiunge l’apice del divertimento grazie soprattutto a Hoffmann, autore di alcune esilaranti battute molto ficcanti.

I cali arrivano nella seconda metà quando Barney inizia la vita coniugale con Miriam, la sua terza moglie e amore della sua vita. Un personaggio troppo passivo e poco sviluppato a cui inspiegabilmente non viene dato il giusto spessore utile a giustificare tutto l’amore nei confronti del suo uomo. Un amore per niente scontato visto che Barney non è attraente, è perennemente ubriaco e le regala poche attenzioni. Questa “svista/mancanza” si ripercuote prepotentemente nel finale del film togliendo potenza ad alcune scene che sarebbero potute essere molto più efficaci.
 
Grandissimo tributo però a Paul Giamatti, protagonista assoluto e enorme colonna del film, perfetto nel ruolo di Barney. L’attore statunitense dà vita ad un personaggio difficilissimo, a prima vista egoista e bastardo ma anche invisibilmente generosissimo. Un uomo vittima della debolezza, padrona della sua vita. Complice nel farlo continuamente travolgere dagli eventi, cadere nel vortice dell’alcolismo e infine privarlo della cosa più preziosa che la sua vita gli aveva regalato.

Un grande rimpianto per un film che poteva essere grandioso ed invece ha dovuto ridimensionale le sue vedute. Una commedia che si trasforma in dramma, “La Versione di Barney” rimarrà nelle nostre menti soprattutto per l’interpretazione magistrale del suo protagonista, un Paul Giamatti, al quale dovrebbero già aver prenotato un posto fra i candidati all’Oscar come “Miglior Attore Protagonista”.

Trailer:

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