Beginners - La Recensione

Pur non essendo mai uscito nelle nostre sale, quello di “Beginners” è già diventato un piccolo grande caso “cinematografico”. Seppur molto apprezzato dalla critica (in particolar modo da quella europea), il secondo lungometraggio diretto da Mike Mills non è riuscito a trovare spazio nei cinema del nostro paese e dopo alcuni rinvii che lo avevano visto in possibile uscita è stato infine solamente destinato per il mercato home video. Decisione accolta da molti con leggero stupore, soprattutto vista l'attivissima partecipazione della pellicola all’imminente stagione dei premi, dove si è già aggiudicata due Gotham Awards (premio per il cinema indipendente) per il miglior film e per la miglior performance dell’intero cast.

E proprio dal cast si potrebbe partire per iniziare a parlare di questo lavoro. Perchè Ewan McGregor, Melanie Laurent e Christopher Plummer non sono affatto nomi da poco, bravissimi tra l'altro nel fornire ai loro personaggi un interpretazione molto intensa, in cui ad emergere maggiormente è il loro stato interiore più nascosto e più potente. Quello di Mills è senza dubbio un film profondo, dove il protagonista è costretto a fare i conti con la propria incapacità di vivere una vita felice, finendo per domandarsi se la felicità preveda una precisa strada da percorrere, un regolamento da seguire, o semplicemente è tutta solo una questione di fortuna. L’Oliver di Ewan McGregor già da troppo tempo ha rinunciato alla sua, favorendo questa alla tristezza e alla solitudine, una grande mano gli è stata fornita anche dal padre che appena dopo la morte della moglie, si è ufficialmente dichiarato gay con l'intento di volerlo essere finalmente "non solo in teoria ma anche in pratica". Tramite i regolari flashback allora, Oliver ripercorre gli ultimi mesi di vita di suo padre contemplando come questi, seppur danneggiati da un cancro incurabile, siano sempre stati vissuti con la stessa intensità, gioia e felicità. Al presente invece c'è l'incontro con Anna, nuova possibilità per ripartire e provare a rimettersi in corsa, contrastando un ormai esplicita tristezza col giovamento di una compagna di viaggio molto affine alle sue corde. La loro relazione nasce quasi come a volersi prendere per mano e affrontare insieme il lungo cammino ma finisce per incanalarsi, nella naturale evoluzione, proprio in quello che Oliver temeva e ancora teme di più.

Secondo Mills, la felicità è un qualcosa da costruire, meglio se insieme, nessuno ha mai detto che sia un mestiere facile ma il segreto sta proprio nel non cercare di aggrapparsi a guide, trucchi o istruzioni, ricordandosi solo un unica regola: "non mollare mai". In "Beginners" la vivacità di questo messaggio si percepisce abbastanza bene, quello che sembra mancare però è forse un degno approfondimento a riguardo. Il rammarico più grande infatti è quella mancanza di empatia che, visto lo spunto interessante di cui si faceva carico il racconto, sarebbe potuta essere molto più amplificata anziché solo dolcemente innestata.

Perciò l'ottima interpretazione di Christopher Plummer appare probabilmente come la componente più nitida dell'intero nucleo, insieme a un leggero amaro in bocca per l'occasione sfruttata solo parzialmente. Per Mills questo è un secondo tentativo. Probabilmente di miglioramenti rispetto a "Thumbsucker - Il Succhiapollice" ce ne sono stati eccome ma essendo anche lui, proprio come i protagonisti del suo film, un beginner in fase di crescita, c'è bisogno ancora di altra pratica prima di arrivare a raggiungere degli obiettivi leggermente più concreti e avanzare magari al livello successivo.

Trailer: