Carnage - La Recensione

"Bisogna saper controllare la propria emotività".
E’ pressappoco questa una delle battute dette da Jodie Foster durante i primissimi minuti iniziali di “Carnage”. Siamo ancora all’inizio dell’incontro tra i coniugi Longstreet e Cowan, pianificato per mettere fine al litigio scoppiato tra i loro figli, ma è già fin troppo chiaro che ci sarà da controllare moltissimo affinché il tutto possa finire davvero nel migliore dei modi. Le maschere iniziali indossate dai protagonisti anzichè facilitare una veloce riappacificazione iniziano presto a sgretolarsi, irritate da una semplicissima opinione piuttosto che dall'uso discordante di un verbo. Rapidamente crolla quel falso equilibrio, educato e pacifico, che ostentatamente cercava di rimanere appeso al sottile filo dei buoni propositi, lasciando il posto alla tanto cara emotività che, invece di restare contenuta e misurata, comincia a sprigionarsi progressivamente causando danni incessanti.

La perdita del controllo dona enorme fascino all'intera vicenda. Il nostro sguardo indiscreto si diverte moltissimo a veder cadere le solite convenzioni sociali a favore di uno spettacolo distruttivo e colmo di avvenimenti in continua evoluzione. Gli argomenti saltano di palo in frasca copiosi, senza mai preoccuparsi della mancata logicità che si lasciano dietro, dando anche vita alle più disparate e inaspettate alleanze (coniugali, sessuali, ecc). I matrimoni vacillano, le certezze saltano, i nervi crollano mentre chi sta "spiando" continua a godersi la scena sogghignando ma sempre con rigoroso silenzio e attenzione.

Che il nuovo film di Roman Polanski sia tratto da una pièce teatrale (“Il Dio della Carneficina” di Yasmina Reza) è palesemente intuibile anche da coloro meno esperti in materia. Girato prevalentemente in un unico ambiente (il salotto dei Longstreet) e concentrato tutto sulle (ottime) interpretazioni dei suoi quattro attori protagonisti, il regista polacco ci regala un gradevolissimo spaccato di vita e cinema misto a teatro che, complice anche la brevissima durata di ottanta minuti scarsi, si dimostra decisamente di ottimo livello.

L’amalgama formata da Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly e Jodie Foster è ben affiatata, nonostante sia evidente che il livello recitativo sposti il suo ago della bilancia a favore della prima coppia. L'attore di "Inglorious Basterds" è probabilmente una delle migliori scoperte degli ultimi anni nonché, attualmente, uno dei migliori attori in circolazione mentre la Winslet ha dalla sua una capacità innata nell'interpretare ruoli di donne sofferenti alternando benissimo anche momenti di vera follia e rabbia. “Carnage” diventa così il classico film di attori, col positivo aggravante di possedere anche la regia esperta e capace di un veterano come Roman Polanski, ideale per riuscire a donare quel tocco in più ad un'opera già consolidata.

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