Red - La Recensione

Frank Moses (Bruce Willis) è un ex agente della CIA in pensione. Da uomo ordinario, passa le giornate mantenendosi in forma e chiacchierando al telefono con la giovane Sarah (Mary-Louise Parker), l'operatrice di un call-center. Quando una notte un gruppo di killer entra di nascosto in casa sua per ucciderlo, Frank sarà costretto a fuggire e a rapire Sarah, per evitare che questa possa essere presa come ostaggio da chiunque stia cercando di arrivare a lui.

Tratto dalla graphic novel di Warren Ellis e Cully Hamner pubblicata da DC Comics, arriva sugli schermi italiani, con un ritardo di circa sette mesi rispetto al resto del mondo: “Red”. Scritto da Erich e Jon Hoeber e diretto da Robert Schwentke (Flightplan; Un Amore all’Improvviso) il film è un thriller d’azione che tocca volontariamente anche i binari della commedia.

Partendo da uno script iniziale non molto distante dal già visto “Innocenti Bugie”, anche questa volta siamo di fronte alla solita storiella di un protagonista (ex)omicida –l'antiespressivo Bruce Willis- costretto a dover affrontare insieme ad una partner femminile "fuori luogo" una situazione in cui qualcuno sta cercando di ucciderlo.
Fortunatamente ad aggiungere un tocco di leggera originalità a tutto questo c'è l'idea di riunire la vecchia squadra di ex agenti in pensione amici del protagonista, per schierarla contro le nuove leve di oggi. Perchè il punto forte di "Red", se così lo vogliamo chiamare, non è affatto la solita azione trasgressiva e fuori misura che fa da padrona in questo genere di pellicole, ma piuttosto la delirante assurdità dei suoi "anziani" protagonisti, di rimettersi in gioco contro una gioventù non alla loro altezza. Si crea così uno scontro tra nuova e vecchia scuola che pende l'ago della bilancia completamente a favore della seconda, sempre un passo avanti nonostante la ruggine.

Ad allargare il cast del film, molte partecipazioni di lusso che vedono: Morgan Freeman, Helen Mirren e soprattutto il magnifico John Malkovich, l'unico ad avere un personaggio degno di nota. Non solo infatti è il più divertente e folle del film ma è anche protagonista di una scena decisamente inaspettata quanto coraggiosa.
Nei panni dell’ex omicida Marvin Boggs, un paranoico di dimensioni cosmiche, lo vediamo omaggiare il grande cinema di Sergio Leone in una scena dove armato di pistola, sfida a duello una giovane donna con tanto di bazooka alla mano, dando vita alla nuova teoria: “Quando un uomo con la pistola incontra una donna col bazooka, la donna col bazooka è una donna morta”. Come cambiano i tempi!

Non c'è molto da dire per questa pellicola. Tutto sommato accettabile, a tratti divertente e a tratti sopportabile, specie nell'ultima mezz'ora. Di solito per questo genere di film è sempre consigliabile non superare i novanta minuti. In questo caso la durata di circa centodieci risulta decisamente troppo abbondante ed eccessiva. Qualche taglietto in più in fase di montaggio avrebbe giovato maggiormente, sia al ritmo sia allo spettatore.

Trailer:

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