Il Dilemma - La Recensione

Forte degli ottimi incassi ricevuti dai dimenticabili adattamenti de“Il Codice Da Vinci” e “Angeli e Demoni”, che in mezzo hanno visto anche la meno forte ma comunque ottima parentesi “Frost/Nixon” (nomination all’Oscar 2008), il regista Ron Howard abbandona le atmosfere misteriose dei libri di Dan Brown per tornare ad occuparsi di un genere a lui molto caro: la commedia. A undici anni da “Il Grinch” infatti, il Richie Cunningham di “Happy Days” riprende i toni leggeri e li riporta al cinema per presentare la sua ultima fatica: “Il Dilemma”.

Il titolo del film si riferisce all’incidente che vede Ronny (Vince Vaughn) trovarsi casualmente a scoprire il tradimento coniugale di Geneva (Winona Ryder), la moglie del suo migliore amico Nick (Kevin James). Scosso dall’accaduto, dovrà fare i conti con le difficoltà del caso e decidere la giusta modalità di comportamento. Meglio parlare o meglio tacere? Dilemma! Ne succederanno di tutti i colori.

Scritto dallo sceneggiatore Allan Loeb, il film di Howard si presenta subito con due domande che fungeranno poi da premesse basilari per lo svolgimento della storia. La prima, durante i titoli di testa, vede entrambe le coppie interrogarsi a tavola su uno dei quesiti fondamentali: Si può dire di conoscere veramente qualcuno? La seconda, più implicita e legata alla prima, è: Esiste la coppia ideale?
A rispondere a queste problematiche esistenziali dovrà essere il personaggio interpretato da Vince Vaughn che si troverà, suo malgrado, a fare i conti con il dilemma spiegato prima ed un altro consecutivo ancor più potente, che esploderà dentro di lui appena dopo il primo. Sfortunatamente è proprio in questo frangente che la pellicola mostra i suoi più grandi punti di debolezza. Nel momento in cui la storia dovrebbe riuscire a dosare la propria attenzione su due fronti ben precisi, si perde precipitosamente scegliendo di puntare con maggior interesse sulla risata di situazione piuttosto che sulla crisi interiore del suo protagonista (che c’è ma si intravede solamente). Di conseguenza viene a mancare leggermente l'orientamento, non riuscendo ad equilibrare come si deve entrambi i toni della pellicola: quello più serio (e più interessante) e quello più spassoso. Questo fa si che il bersaglio del film non venga centrato con precisione ma purtroppo solamente sfiorato, lasciando in questo modo i dubbi più profondi di Ronny alquanto offuscati.
 
A consolarci allora ci pensa un Vince Vaughn in forma straordinaria, come forse non lo si vedeva da "Due Single A Nozze". Sono suoi un paio di momenti divertentissimi che lo vedono protagonista prima con una bomboletta spray e un' accendino e poi con un brindisi molto particolare all’anniversario dei suoi suoceri. Immancabile è anche la bella Winona Ryder, protagonista di una scena magistrale in cui finge una falsa scenata al tavolo di un bar. Meno spazio invece alla bellissima Jennifer Connelly e al comico Kevin James. Tra l’altro, l’alchimia iniziale tra il personaggio di James e quello di Vaughn sarebbe potuta essere un arma in più da utilizzare nei momenti divertenti, anche perché inizialmente prometteva abbastanza bene, purtroppo si decide di non sfruttatarla a dovere.

Complessivamente però la piena sufficienza questo film se la prende tutta, ma lo deve fare assieme al rammarico di non essere potuto diventare qualcosa di molto più denso ed efficace. Dispiacere che resta, ma misto alle risate e al divertimento complessivo, se non altro, risulta meno invadente. Rimane, che da un regista come Ron Howard ci si deve aspettare (e ci si aspetta) molto di più.

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