Amore & Altri Rimedi - La Recensione

Fine anni novanta, Jamie Randall (Jake Gyllenhaal) è un libertino molto affascinante in cerca di una carriera come rappresentante di farmaci. Mentre è impegnato nel convincere i medici a sostituire il Prozac con lo Zoloft, medicinale da lui sponsorizzato, si imbatte nella bellissima Maggie Murdock (Anne Hathaway), una ragazza affetta dal morbo di Parkinson. I due si trascineranno in una relazione in cui l’unica regola sarà: “non fare sul serio”. Ma nonostante entrambi continueranno a sostenere di non volersi impegnare, l’amore inizierà a farsi largo.

Partendo con un inizio abbastanza frenetico, tanto da rischiare di mandare fuori strada lo spettatore, Edward Zwick impiega forse un po’ troppo prima di far intraprendere la strada giusta al suo film. “Amore & Altri Rimedi”, sembra concentrarsi inizialmente solo sulla vita privata e lavorativa del protagonista Jamie, deve passare circa mezz'ora prima che il suo incontro (forzato) con Maggie sblocchi definitivamente la reale storia del film. Solo allora infatti il tutto inizia a prendere senso e forma, aiutato soprattutto dalla grande alchimia (percepibile già dal primo appuntamento) che i due protagonisti riescono a trasmettere sullo schermo (merito magari anche delle scene di sesso affrontate insieme). Perché se questa commedia ha il pregio di non andarsi ad inserire all’interno delle altre numerose scialbe commediole di puro intrattenimento che in questo periodo stanno affollando le nostre sale, il merito è in gran parte del personaggio interpretato dalla bellissima e bravissima Anne Hathaway. Và certo detto che il ruolo di Maggie è quello con maggior spessore all’interno della pellicola e di conseguenza poteva dare la possibilità a chiunque lo interpretasse di svilupparlo ottimamente e meglio degli altri personaggi. Ma non era poi così scontato che ciò si verificasse davvero. La Hathaway (lanciata con “Il Diavolo Veste Prada”) sorprende nuovamente tutti grazie a una grandissima interpretazione, forse anche al di sopra delle aspettative. Può restare a guardare invece il povero Jake Gyllenhaal, a cui tocca lo stereotipato ruolo del solito uomo donnaiolo che prima di innamorarsi davvero è costretto a rifiutare qualsiasi tipo di responsabilità.

Edward Zwick confeziona quindi una commedia dai toni molto dolci, prima di finire col dosarsi sempre di più, andando a toccare anche qualche punta di amaro verso la conclusione. Non si tralasciano, ma ormai è cosa abituale, le solite banalità, le solite retoriche e le immancabili situazioni poco credibili usate per "smuovere" la storia. Nell’insieme però, merito anche di alcuni spunti davvero interessanti (vedi la scena con la Hathaway alla riunione dei malati di Parkinson), il tutto si lascia vedere molto piacevolmente.

In ultima, peccato aver cambiato leggermente il senso del titolo. Quello che in originale era “Love & Other Drugs” (letteralmente “Amore e Altri Farmaci”) in Italia è diventato “Amore e Altri Rimedi”. Pur non essendoci distaccati moltissimo dal vero titolo, quella piccola modifica alla parola finale fa perdere quel silenzioso messaggio sottile e divertente che si voleva inviare.

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